Tubi dell’acqua pieni di amianto
Interrogazione urgente del consigliere comunale Ragni (Pdl) sul pericoloso materiale: “Mai fatta la bonifica: i cittadini non sono stati tutelati”
Forlì, 13 Novembre 2009 – C’è amianto pure nelle tubature dell’acqua. E a rimetterci sono gli idraulici quando intervengono sui tubi rotti. A lanciare l’Sos (e non è la prima volta che si parla di questo tema) è il consigliere del Pdl Fabrizio Ragni che chiede al Comune di intervenire.
“Esiste un problema di sicurezza dei lavoratori quando vanno ad intervenire sulle tubature rotte e devono proteggersi in modo adeguato – dice Ragni -. Da anni gli amministratori di sinistra dicono che è necessario andare gradualmente verso una loro sostituzione. Ma questo obiettivo, a quando è dato sapere, non è stato ancora raggiunto e allora ci chiediamo quale pericolo ci sia oggi per chi utilizza l’acqua che attraversa le nostre tubature”. Il consigliere ha presentato sul caso una interrogazione urgente. Sua la prima firma ma al documento hanno aderito tutti i consiglieri del gruppo.
Nel documento Ragni chiede al sindaco quale sia l’attuale situazione delle condotte idriche del nostro territorio , se le tubazioni della rete idrica del Comune di Forlì siano costituite in amianto ed in quale misura; se la rete idrica comunale sia soggetta a rotture e/o a manutenzione e se siano state effettuate analisi per accertare se siano presenti fibre di amianto nelle acque destinate alle civili abitazioni.
“L’argomento non è da sottovalutare – precisa Ragni in una nota – , senza fare allarmismo chiediamo soltanto che una volta e per tutte si faccia chiarezza e si rassicuri la popolazione. Già nel 2006, visto l’alto rischio per la salute, una legge ha disposto la completa dismissione e smaltimento dei materiali in amianto e se ne è vietata l’estrazione, l’importazione e la lavorazione. Inoltre, sull’argomento sono stati anche effettuati diversi studi relativi alla nocività dell’amianto: in particolare la pericolosità del materiale è dovuta al fatto che questo materiale è costituito da singole fibre piccolissime, molto resistenti, che hanno capacità di essere inalate con estrema facilità raggiungendo le parti più profonde dei polmoni. A riprova dell’ipotizzata pericolosità e nocività dell’amianto vi è un esaustivo studio statunitense attestante che anche le acque con contaminazione di 20 milioni di fibre/litro sarebbero in grado di aumentare il livello di fibre aereo disperse nelle abitazioni (5 volte rispetto al fondo)”.
Ragni chiede all’amministrazione comunale di fornire informazioni sullo stato d’uso delle condutture idriche e delle coperture in cemento amianto presenti a Forlì, se vi sia un registro di tutte le attività ed i siti con questi rivestimenti, se vi sia stata la messa in sicurezza e con che cadenza vengano eseguiti i controlli. Conclude Fabrizio Ragni: “Chiediamo una risposta con la massima urgenza”.
Fonte: Articolo de “RomagnaNoi”